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Ottava linea di azione

 
La FdM cerchi di partecipare alla formulazione, esecuzione e verifica delle politiche sociali a favore dei giovani poveri e abbandonati, interagendo nella legislazione con un’azione a rete sul territorio, a partire dal progetto di società coerente con il Vangelo.

 

Partecipazione nelle politiche pubbliche

 

1. Percorso storico.

Il raggiungimento dei diritti sociali, una fase dell'evoluzione storica del concetto di cittadinanza in Occidente, che segna la fine del XIX secolo e l’entrata nel ventesimo secolo, si caratterizza con il riconoscimento, da parte dello Stato, dei propri doveri e obblighi per la sicurezza e il benessere della sua stessa popolazione. Queste conquiste sono dovute essenzialmente alle proteste dei lavoratori organizzati. Ecco le rivoluzioni e le riforme sociali del nostro tempo.

Pertanto, i diritti civili, i diritti politici e i diritti sociali rappresentano il contenuto fondamentale del moderno concetto di cittadinanza. Per affrontare le politiche pubbliche occorre focalizzare l’attenzione verso il campo dei diritti sociali. E così, la condizione di cittadino è inevitabilmente legata alla vita quotidiana. Scaturiscono allora gli impegni e le responsabilità dello Stato verso i bisogni dei propri cittadini: l'istruzione, la sanità, il lavoro, l’alloggio, il cibo, i trasporti, lo svago, ecc ...

I progressi nella comprensione dei diritti di cittadinanza passano per l'idea di vincolare l'efficacia dell’assistenza sociale al decentramento politico e amministrativo dello Stato prima e successivamente alla partecipazione della società organizzata.

 

2. Comprendere i termini.

Intendiamo la politica come un insieme di impegni, di leggi, di programmi o progetti, principi e valori, che guidano la struttura e il funzionamento dello Stato per un dato settore di intervento. Quando questa azione si svolge in campo sociale, diciamo che è una politica sociale, o una politica pubblica. E il Governo è chiamato ad interferire nel soddisfacimento dei bisogni fondamentali dei suoi cittadini.

Le politiche pubbliche abbracciano, quindi, due campi d'azione: il primo è dedicato alle cosiddette politiche sociali di base e il secondo è incentrato sui programmi e le azioni di assistenza sociale. Quest'ultimo finisce con l’assumere un carattere più equilibratore in quanto mira a sradicare gli effetti della intollerabile disuguaglianza delle condizioni di vita di minimo benessere e dignità.

Ne consegue che i destinatari delle politiche pubbliche sono in primo luogo le persone, le famiglie e le comunità svantaggiate e private dell’accesso ai diritti fondamentali e che, di conseguenza, vivono la vulnerabilità e la fragilità della loro condizione di cittadini.

 

3. Bambini, adolescenti e giovani in primo piano

È noto il detto che il bene più grande di una nazione è il suo popolo. E questo altro, più attuale, che sostiene che siano i bambini, gli adolescenti e i giovani il bene più prezioso di un popolo. In molti paesi, soprattutto in quelli periferici, queste incontrovertibili verità sono state dimenticate nella preparazione dei piani e dei progetti dei governi. Basti pensare alla situazione in cui si è trovata o si trova ancora la maggior parte della popolazione giovanile. E sono fallite anche le politiche per i loro genitori, come quella del lavoro e dell’occupazione, dell’alloggio, delle bonifiche pubbliche, ecc ...

La lotta per i diritti e il riconoscimento dei bambini come priorità della politica pubblica finisce per prendere una nuova direzione. Se per lo Stato essi contavano poco perché poca differenza facevano nelle campagne elettorali, diventano ora il centro della mobilitazione della società a favore dei propri eredi. E dalle azioni più di stato di polizia, si passa alla necessità di azioni politiche di tutta la società.

 

4. Mobilitazione sociale e la volontà politica

È vero che qualsiasi politica pubblica per promuovere e difendere i diritti dei bambini, adolescenti e giovani in condizione di rischio personale e sociale, passa necessariamente per la volontà politica del governo.

Soprattutto nell’omissione o nella mancanza di volontà del governo si inserisce la mobilitazione della società civile attraverso i suoi vari canali di organizzazione. Il lavoro delle istituzioni sociali e i vari movimenti di identificazione sociale con i diritti umani non sono in grado di affrontare da soli le situazioni di disuguaglianza sociale. L'articolazione delle istituzioni è il motore del cambiamento nel paradigma politico e nella gestione degli affari pubblici. Oltre a spingere il Governo per un efficace esercizio della sua funzione, questa articolazione porta queste organizzazioni fuori dalle proprie mura, provocando il superamento di parallelismi, di differenze e di sovrapposizioni. Il collegamento in una rete, che esse formano, crea una forza politica senza precedenti nella storia del rispetto dei diritti dei bambini e dei giovani.

Così, per il Forum Pastorale di Londrina, porre in essere nuovi servizi a favore degli ultimi è molto più che aprire laboratori o nuovi programmi nell’Opera. Non è possibile pensare alla profezia della nostra attività pastorale, senza interferire con le radici dei mali sociali. Ed esse, queste radici, sono conficcate nelle politiche. Uno sguardo si rivolge alla efficienza dei servizi istituzionali. L'altro si allea alla volontà di impegnare il Potere Pubblico, primo responsabile nella garanzia dei diritti fondamentali dei suoi abitanti. Ecco il potere di articolazione della società civile; i rappresentanti delle chiese hanno delle responsabilità in tal senso. Da loro ci si aspetta di più, perché detentori di un superiore potere alla mobilizzazione. E in questo campo che si impara sempre di più che i diritti non si elemosinano, ma si conquistano. E questa lotta coinvolge educatori e educandi: tutti soggetti di diritti.

 

5. Preparazione, attuazione, controllo e verifica

La realizzazione della politica pubblica comporta due aspetti particolarmente importanti: l'ideologia della cittadinanza e la ripartizione delle risorse finanziarie. Il clientelismo di Stato è sempre un pericolo, perché manipolatore e lottizzatore.

La mobilitazione della società, che viene effettuata attraverso la rete delle istituzioni che forniscono servizi e promozione sociale e attraverso i movimenti che lottano per i diritti dei cittadini, si inserisce nel momento dell’elaborazione delle politiche attraverso i vari progetti. È importante ricordare che il primo compito del Potere Pubblico è garantire tali politiche; in fondo la popolazione paga questi servizi pubblici attraverso le tasse. Quando le Organizzazioni non governative forniscono i loro servizi, lo fanno in sostituzione di un dovere pubblico. Così è giusto e doveroso che il Governo trasferisca risorse pubbliche a tal fine. Questo deve essere un punto di discussione già nell’elaborazione delle politiche.

Il secondo passo è quello che tenta di assicurare l'attuazione delle politiche tracciate a garantire la fedeltà agli impegni assunti con gli orientamenti delineati nel progetto di governo. Allora il controllo è essenziale. Si tratta di accompagnare le azioni, verificare l'utilizzo delle risorse e la qualità dei servizi. E, infine, di provocare e di rendersi presente nella valutazione finale. L’analisi dei risultati aiuterà a progettare nuovi percorsi.

Si può dunque dire che una società organizzata ha il potere di pressione e di mobilitazione che rende possibile l'esercizio della cittadinanza per tutti. I bambini, gli adolescenti e i giovani sono sempre i più deboli nella rappresentanza politica. Di qui la necessità di rappresentarli, e la mobilitazione è una forza. Ma oltre a rappresentarli, li coinvolge nel pieno esercizio della pratica politico-partecipativa.

 

 

P. Joacir Della Giustina

Provincia brasiliana

 
 

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