I bambini e giovani, in Africa non solo rappresentano oggi più del 60% delle popolazione, ma soprattutto rappresentano la chiave per interpretare il futuro del continente.
I bambini e giovani d’Africa sono un dono e una ricchezza da parte di Dio di cui tutta il continente deve essere grato. Sono loro la forza e la speranza della Chiesa e della società e dovrebbero essere amati, valorizzati e rispettati. Ma questi stessi giovani in questi tempi si trovano di fronte a molti problemi e sfide, che li rendono particolarmente vulnerabili a causa:
· di una inadeguata formazione ed educazione personale
· della disoccupazione
· dello sfruttamento politico
· dell’abuso di droghe
I bambini in particolare in quanto dono di Dio all’umanità , dovrebbero essere oggetto di una speciale attenzione da parte della famiglia, della Chiesa, della società e dei governi, ma sfortunatamente troppi di loro sono costretti a subire trattamenti intollerabili:
· orfani
· albini
· bambini di strada
· bambini abbandonati
· bambini soldato
· bambini prigionieri
· bambini operai
· bambini disabili fisici o mentali
· bambini accusati di stregoneria
· bambini venduti come schiavi del sesso
· bambini traumatizzati, senza alcun orientamento cristiano o prospettiva umana
Questa purtroppo è l’ analisi che emerge dalle riflessioni dei Padri sinodali riuniti nella II Assemblea Speciale per l’Africa per trattare il tema “La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. “Voi siete il sale della terra ... Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13.14).
Ma la Chiesa non si può scoraggiare di fronte a queste difficoltà. La Chiesa deve essere particolarmente interessata alla situazione dei giovani e soprattutto in Africa si è assegnata specifici proponimenti affinché bambini e giovani possano esprimersi loro ambiente come apostoli e come la speranza per le loro famiglie, società e la stessa Chiesa:
· provvedere risorse e centri per l’insegnamento di abilità professionali e la formazione umana dei giovani da parte della Chiesa locale, in collaborazione con varie altre istituzioni;
· fornire consulenti per gli studi, per l’addestramento professionale e la creazione di posti di lavoro per i giovani;
· dare ad essi una formazione catechetico-biblica per educarli ad essere agenti di riconciliazione, giustizia e pace fra di loro e per avere uno spirito critico corretto circa le problematiche legate ai mass media;- intraprendere uno studio dei problemi e delle sfide che riguardano i giovani, da parte delle commissioni giovanili diocesane e parrocchiali;
· organizzare commissioni giovanili diocesane, nazionali, regionali e continentali;
· istituire centri traumatologici e di riabilitazione per giovani vittime di traumi (bambini-soldato, giovani che hanno subito abusi, coloro che soffrono per la dipendenza da droghe, ecc…);
· fare in modo che il sistema educativo nazionale sia più aperto ai meno dotati in modo da offrire opportunità per tutti.